Di seguito riportiamo, su richiesta del presidente Riccetti, lo scambio di e-mail avvenuto gli scorsi giorni tra i presidenti delle società Livornesi

“Buonasera Gianni,

abbiamo valutato con attenzione la tua proposta.

L’idea riteniamo che sia molto impegnativa; fondare insieme due franchigie con 4/5 società aderenti in così poco tempo, rischia di non trovarci preparati ad affrontare un simile impegno e quindi di creare solamente disagi a tutti gli atleti, genitori compresi. Anche dal punto di vista logistico, non pensiamo sia di facile gestione. Questa franchigia diventerebbe solo un esperimento che partirebbe già deficitario; i progetti seri e concreti non sono quelli da “tentare” un campionato e via, ma riteniamo siano quelli che riescano a programmare, anche e soprattutto, in un futuro a lungo termine; questa proposta non ci sembra che vada in questo senso.

Ci dispiacerebbe inoltre abbandonare il nostro progetto di Franchigia “Granducato”, ormai fortemente rodato sia dal punto di vista organizzativo che sportivo, ed assestato in un panorama rugbystico locale. Siamo certi che il progetto Granducato non debba fermarsi qui, ma debba prevedere un suo ampliamento concreto, ma ponderato, al fine di non buttare alle ortiche tutto quello fatto di buono fino ad oggi.

Alla luce di ciò, rimaniamo a disposizione per valutare e condividere le condizioni per un eventuale avvicinamento della società da te presieduta, alla nostra franchigia.

Un Caro Saluto

Carlo

(anche a nome di Mauro e Loredana) ”

Carlo Ghiozzi,
Rugby Etruschi

“Buongiorno Carlo (anche a nome di Loredana e Mauro – prima le donne!),

sai bene, e la tua frase finale appare perciò una vera e propria provocazione, che sin dall’anno scorso l’unica (e sottolineo l’unica) condizione che avevo posto per riunificare il rugby giovanile in città era, per motivi talmente ovvi che chiunque può percepirli, quella di formare una nuova entità, e non predentere la trasfusione di una società in qualcosa che appartiene ad altra. Tradotto in termini attuali, una fusione delle due franchigie o la creazione di una nuova unitaria.

Tu parli di “avvicinamento della società da te presieduta alla nostra franchigia”, ribatto proponendoti un “avvicinamento delle società da Voi presiedute alla Costa Toscana”. Che ne dici?

Prendo comunque atto della vostra mancanza di volontà a creare qualcosa che superi visioni particolaristiche e vecchie frizioni: questa vicenda conferma come non sia il Livorno Rugby a volere il permanere della attuale (disutile per tutti, come dimostra il peggioramento, nell’ultimo biennio, della qualità di tutte le nostre rispettive squadre seniores) situazione di contrapposizione. Tra l’altro, una franchigia unitaria U18 avrebbe “rischiato” di dire portare uno scudetto giovanile in città (che peraltro, come ti ho evidenziato alla riunione, ritengo non essere il motivo ultimo del movimento giovanile su cui tanto investiamo, ma comunque neanche qualcosa di non secondario). E poi: chi ha mai parlato di un “tentare un campionato”? Quello da me proposto era un progetto non a lungo, ma a lunghissimo termine, sei tu che gli ha dato una lettura ristretta, non certo io ad averla proposta.

Comunque, per noi nessun problema a manenere la situazione attuale: fortunatamente non ci manca nè qualità né quantità (si sarebbe trattato di unire due forze, non due debolezze), la mia proposta era diretta a migliorare la qualità degli allenamenti e delle verifiche domenicali, così da meglio contrastare il fenomeno degli abbandoni ed ottenere, nel rispetto delle “origini” sportive di ciascuno dei ragazzi, un maggior numero ed una migliore qualità degli atleti che chiudono il ciclo giovanile e si affacciano al mondo seniores.

Da ultimo, devo esprimere la mia delusione (che ho visto pertaltro apparire anche sul volto di Loredana, quando ci dicesti che non sarebbe venuto) per il fatto che Mauro non si sia presentato all’incontro, e resti ancora silente dietro la tua mail. Mi è parso e mi pare un atteggiamento poco in linea con l’essere un “uomo di rugby” quale Mauro sicuramente è.

In ogni caso, buon rugby a tutti.

Saluti”

Giovanni Riccetti,
Livorno Rugby