Caro Presidente,
un paio di anni fa, qualche tempo dopo il brutto episodio dell’anomala e forzata sottrazione alla società che mi onoro di Presiedere di un gruppo di tesserati U15, mi convocasti per evidenziarmi la Tua preoccupazione per il clima che si era venuto a creare nel movimento rugbistico cittadino, invitandomi a fare quanto possibile per far tornare le società cittadine ad una serena collaborazione, indispensabile, dicesti, per massimizzare i risultati di un territorio particolarmente vocato al nostro amato sport.
Io raccolsi il Tuo invito, assumendo l’impegno di fare quanto possibile per giungere ad una soluzione mediata: orbene, con questa mia lettera aperta, sono a relazionarTi al riguardo.
Infatti, dopo aver constatato nell’estate 2016 l’impraticabilità di una qualsiasi composizione, gli animi erano ancora esacerbati, alla chiusura della stagione successiva, previa la doverosa consultazione del VicePresidente Nino Saccà, che mi espresse la sua piena collaborazione al riguardo, presi l’iniziativa di avanzare una proposta di formazione di una franchigia giovanile cittadina, che riunisse sinergicamente tutti gli U16 e gli U18 che delle tre società interessate (e magari, quelle delle vicine società di Rosignano e di Cecina); verificata l’entusiastica adesione di Loredana Russo, Presidente della Franchigia Giovanile Granducato che nel frattempo si era formata tra le due società viciniore, convocammo i Presidenti di Lions Amaranto e degli Etruschi Livorno per comunicare i dettagli di questa ipotesi di lavoro congiunto e verificare la fattibilità dell’operazione. Ebbene, alla riunione indetta, altre alla Russo, si presentò il solo Carlo Ghiozzi, presidente Etruschi, per esprimere la propria opinione negativa, mentre Mauro Fraddanni, Presidente Lions Amaranto, neanche si dette la pena né preavvisare che non sarebbe intervenuto né di giustificare poi la propria assenza.
Grandemente deluso da tale esperienza, e nonostante le serrate critiche interne che mi sono derivate per come si sono sviluppati gli eventi chi Ti ho descritto, continuando a credere nella validità dell’idea (tanto che, come atto di buona volontà, rilasciavo gratuitamente due nulla osta al trasferimento temporaneo verso i Lions di nostri giocatori seniores), avvertendo negli ultimi mesi segnali di maggiore disponibilità da parte di più di un soggetto operante nelle due società indicate ad una eventuale nuova ipotesi di similare collaborazione, facevo eco di persistenza di miei intenti favorevoli; ricevetti perciò molto volentieri, lo scorso 30 aprile, la visita di Diego Sacca e della predetta Loredana Russo, che si dissero disponibili a sondare preventivamente l’ambiente Lions ed Etruschi al fine di avviare un tavolo comune di incontro.
Ho sinceramente creduto che, finalmente, i tempi fossero maturi, tanto che manifestavo ai predetti il mio desiderio di non limitarci a discutere della “questione Franchigia”, ma di mettere sul tavolo anche la stesura di un nuovo più razionale assetto collaborativo dei settori seniores, così da consentire a coloro che giungevano al termine del ciclo giovanile, da qualunque delle tre società provenissero, di trovare congiuntamente la collocazione sportiva più naturale rispetto alle proprie capacità ed alla propria disponibilità all’impegno sportivo.
Le mie speranze di trovare finalmente una soluzione ragionevole e rasserenante si sono però spente sabato mattina, quanto ho ricevuto una telefonata del Presidente Fraddanni che mi metteva a conoscenza che, a seguito di riunioni loro interne, era emerso che, cito pressoché testualmente, “nonostante si rendesse conto che probabilmente la qualità della formazione dei giocatori si sarebbe elevata, nessuno all’interno dei due club era favorevole alla creazione della ipotizzata franchigia giovanile”, che “troppe erano le differenze di filosofia dei loro club rispetto al nostro, ritenuto colpevole di cercare il risultato a tutti i costi” (???), e che “non v’era alcun bisogno di stendere un getlemen agreement circa i reciproci i flussi di giocatori seniores essendo a ciò sufficienti le vigenti norme federali circa le indennità di formazione”. Una chiusura assoluta su tutta la linea, insomma.
Che dire Presidente, per giungere un accordo occorre volerlo in due; ho però la coscienza tranquilla di aver operato in piena coerenza con l’importante impegno che avevo preso nei Tuoi confronti. Non è il Livorno Rugby il problema del Rugby a Livorno.
Ti saluto caldamente
Giovanni Riccetti
Livorno Rugby