I valori propri dello sport della palla ovale come mezzo per aiutare ragazzi di 14 e 15 anni in difficoltà . Nasce così il progetto del Livorno Rugby 1931, effettuato in collaborazione con il Comune di Livorno, per l’accoglienza nella propria squadra under 16 di adolescenti nati nel 2000 e 2001 segnalati dai servizi sociali. Si tratta di un’opportunità , senza alcun onere per le famiglie, di inserire giovani con disagio sociale nelle discipline sportive e in spazi collettivi.
Il progetto è stato ufficialmente presentato alla stampa nella mattinata di questo ventoso mercoledì nella sala postconsiliare di palazzo comunale. Presenti l’assessore al sociale del Comune Ina Dhimgjini, la responsabile servizi sociali del Comune Susanna Malfanti e, per il Livorno Rugby, il presidente Giovanni Riccetti e il direttore tecnico Alberto Pietra Caprina. Socialità , sostegno, disciplina, amicizia: sono questi alcuni dei valori fondanti del rugby che la società biancoverde vuole traslare all’interno del progetto. L’iniziativa, nata grazie alla partecipazione delle strutture dei servizi sociali del Comune di Livorno, prevede l’ingresso nella rappresentativa under 16 di ragazzi che vivono in situazioni di disagio.
Il lodevole progetto è stato accolto con entusiasmo dall’amministrazione comunale nella persona di Ina Dhimgjini. L’assessore alle politiche sociali ha dichiarato come questa sia per il Comune un’opportunità senza onere. “Apprezziamo – ha affermato Dhimgjini – i valori proposti alla base del progetto, visti soprattutto all’interno di una logica di disciplina sportiva”. L’iniziativa è inizialmente riservata ai giovani nati negli anni 2000 e 2001, ma, come è stato sottolineato nella conferenza stampa di presentazione dal direttore tecnico del sodalizio labronico Alberto Pietra Caprina, l’obiettivo è quello di coinvolgere al più presto anche ragazzi di età inferiore. L’idea fondante è quella di creare una correlazione tra il sostegno, tema tecnico caro al mondo della palla ovale, e la solidarietà , tema molto importante nella società odierna. In una partita di rugby si può guadagnare terreno soltanto grazie all’aiuto dei compagni: l’obiettivo è quello di applicare questa filosofia alla vita di tutti i giorni, dove non possiamo compiere il nostro processo di crescita e di realizzazione personale se rimaniamo soli, senza l’aiuto degli altri. Il presidente del Rugby Livorno 1931 Gianni Riccetti ha affermato: “Siamo certi che questa iniziativa porterà vantaggi a tutti coloro che ne faranno parte. Chi ha vissuto e sta vivendo una condizione di disagio ha una soglia del dolore, sia psicologico che fisico, più alta. Da una situazione di svantaggio può nascere il vantaggio di ‘andare oltre il colpo’ con maggior semplicità “.
Come ricordato da Susanna Malfanti, è già stato effettuato, con enorme successo, nel recente passato, un inserimento di un ragazzo con disagi all’interno del mondo del rugby labronico. La speranza è quella di trasformare momenti difficili in opportunità di vincita e crescita sotto ogni livello. Sarà ancora più bello (ed importante) andare in meta.